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Alessandra Bocci | Ibra, l’Ajax e la mania di essere il numero 1

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InteristaDiventiPazzo
view post Posted on 28/9/2010, 11:58




Ibra, l’Ajax e la mania di essere il numero 1
Irascibile, ma generoso. Non osava litigare con Van Basten, il suo idolo. E quel super gol...

Entrare in uno spogliatoio e prendere a male parole i nuovi compagni non è bello, tirare in faccia a un amico un paio di forbici è pure peggio e allora chi pensa che Zlatan Ibrahimovic sia il più bullo dei bulli capitati all’Amsterdam
ArenA deve sentire questa.
Una volta lui e l’egiziano Mido, amici per la pelle, litigarono per un pallone non passato.
«Dovevi darmi la palla indietro». «Cretino, cosa vuoi». «Per colpa tua abbiamo perso».
«Non capisci niente, lasciami in pace». Fra una scarpa slacciata e un asciugamano Zlatan e Mido continuano a litigare, finché lui non gli tira un paio di forbici in faccia. Zlatan le schiva per miracolo. La scazzottata seguente, giurano i presenti, è una cosa da Far West. Finiti i pugni, i due tornano amici come prima. Perché Zlatan è così: un generoso «Con la squadra era fantastico, alla squadra teneva moltissimo», racconta il team manager David Endt. Smentita anche la famosa frase «io sono Zlatan eccetera eccetera»... «Non gli ho mai sentito dire niente di così offensivo. Certo, l’impatto è stato forte. Era come se volesse dimostrare subito di essere un leader».
Comprensione
La cosa difficile era spiegargli dove poteva parcheggiare e anche che a lezione di olandese bisognava andare sempre. «All’inizio mi guardava storto, poi ci siamo capiti». Compito non facile, quello di Endt. Perché Zlatan Ibrahimovic a 19 anni era già come adesso, con una fama di giocatore stellare e con un brutto carattere.
«Un brutto carattere significa personalità», diceva Leo Beenhakker, che lo acquistò dal Malmoe. L’allenatore Co Adriansee non era altrettanto convinto, ma che Zlatan fosse un campione lo capivano tutti. Anche Van Basten, anche Cruijff. «Però dovrebbe giocare di più per la squadra».
Zlatan non ebbe mai il coraggio di litigare con nessuno dei due, soprattutto non con Marco. Era il suo mito e non osava discutere.
Nomi
Van Basten era l’idolo diventato allenatore delle giovanili. Lui e Zlatan si incrociavano nelle sale dell’Arena, ma Van Basten non gli insegnò mai nulla. «Non ha bisogno dei miei consigli». Zlatan passa un primo anno un po’ così: lo accusano di non saper giocare a calcio, non amano la sua mania del numero a qualsiasi costo. Vive in un quartiere senza identità nella zona est di Amsterdam, vicino allo stadio, comodo e per questo prediletto da altri giocatori. Frequenta gli stessi posti che tutti i giocatori dell’Ajax frequentano, ma non ama esagerare. Si allena molto anche in palestra, vuole dimostrare di essere un numero uno. Il suo senso del calcio migliora e i giornalisti si ammorbidiscono. Zlatan il mito di Malmoe comincia pian piano a diventare
il mito dei raffinati cultori dell’Ajax e cambia anche il nome sulla maglia. «Tu non sei Zlatan, tu sei Ibrahimovic», sentenzia suo padre. La maglia cambia,ma il nome ormai è sulla bocca di tutti.Nome e cognome, anzi.
Addio
Ma Zlatan resta Zlatan fino alla fine. La partita più incredibile la gioca contro il Nac Breda pochi giorni prima di passare alla Juve. Ha appena litigato con Van der Vaart che aveva azzoppato durante Olanda-Svezia e vuol lasciare alla gente il migliore dei ricordi: un gol pazzesco con sette dribblati, lo stadio in piedi, tutti che applaudono stupefatti. La tv inquadra l’unico immusonito in tribuna:Rafa van der Vaart. Sottotitolo possibile: lui è Zlatan, e tu chi sei? Funziona anche senza la parolaccia.
Alessandra Bocci - Gazzetta dello Sport

Edited by InteristaDiventiPazzo - 28/9/2010, 16:11
 
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3 replies since 28/9/2010, 11:58
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Felipao_96
view post Posted on 28/9/2010, 14:26




è bellissimo questo articolo!!leggere di ibra e del suo voler diventare il numero 1 è fantastico,da quasi i brividi
 
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view post Posted on 28/9/2010, 15:30

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Se ci pensate Zlatan in bosniaco significa "d'oro".
 
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