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| | In attesa di mister X è giunta l'ora dei giovani
Poche le novità rispetto alla rosa della scorsa stagione, ma ancora una volta le note più liete in casa Milan arrivano dai ragazzi della Primavera allenata da Giovanni Stroppa. E non stiamo parlando dei successi dello scorso campionato o dei nuovi acquisti compiuti dalla premiata ditta Galli-Pederzoli, bensì delle giovani leve aggregate al gruppo della prima squadra che ha ben figurato durante la Emirates Cup di Londra.
I vari Merkel, Beretta e Verdi (senza per questo dimenticare chi si era distinto in positivo nella sfortunato vernissage di Varese) hanno dimostrato con i fatti di poter reggere l'urto di uno scenario imponente e di prestigio quale è la casa dei Gunners. Zero pressione e tanta personalità, condite da giocate di qualità e da quel pizzico di sana incoscienza che è normale avere alla loro età; senza scordare, e questo è il punto più importante, il loro preziosissimo contributo in termini di freschezza atletica ed energia messe al servizio di una formazione che da anni è tacciata di essere vecchia, spremuta e con poche motivazioni.
In un'altra estate di vacche magre, all'insegna del risparmio e in cui i voli pindarici non sono ammessi, aguzzare l'ingenio potrebbe significare puntare finalmente su qualcuno di questi giovani di belle speranze, troppo spesso sbandierati come il futuro del club salvo poi essere parcheggiati altrove e dimenticati col passare del tempo. In particolar modo in mezzo al campo Max Allegri continua ad evidenziare l'assenza di giocatori dinamici, capaci allo stesso tempo di dare il loro contributo in termini di interdizione senza tralasciare l'aspetto qualitativo.
Tolti Ambrosini e Flamini, anche questo Milan accusa in maniera lapalissiana la penuria di centrocampisti moderni, gente dotata di grande fiato ma abile a buttarsi negli spazi e a rovesciare il fronte dell'azione con giocate di livello. Mancano i mediani del futuro, ma anche giocatori che, se non proprio paragonabili al regista bresciano per spessore tecnico, sappiano far sentire di meno un'eventuale assenza di Andrea Pirlo. Problema che esiste peraltro da tempo immemore e sistematicamente ignorato, o quantomeno sottovalutato dai vertici di via Turati.
E allora, in attesa che si materializzi il tanto agognato ingresso di un nuovo elemento nella batteria dei “calciatori di mezzo” (per inciso, preferirei il Lazzari o, meglio ancora, il Van der Vaart della situazione ai vari Diarra, Blasi o Donadel), si punti realmente sul vivaio rossonero, iniziando ad utilizzare con sempre maggiore frequenza gli apprendisti campioni di Milanello e dintorni. In fondo l'esempio della Spagna campione del mondo e della Francia fresca vincitrice dell'Europeo under 19 è proprio dietro l'angolo e continuare ad ignorare questa clamorosa inversione di tendenza farebbe a pugni con la logica e la buonafede.
Tmw |
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